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INCONTRI ALL’ APERTO SULLA CIVILTA’ NURAGICA - 13 giugno e 4 luglio 2020
Inserita il 06/06/2020 - 17:31:46

Il Museo Archeologico “Genna Maria” di Villanovaforru in collaborazione con la Cooperativa Turismo in Marmilla propone un ciclo di "Incontri all’aperto sulla civiltà nuragica" con l’archeologo Giacomo Paglietti direttore scientifico del Museo e Parco Archeologico “Genna Maria”.

Gli incontri si svolgeranno all’aperto e all’interno del Parco archeologico rispettando le norme di distanziamento sociale.

Saranno analizzati gli aspetti dell’architettura civile e sacra, la cultura materiale, i modi di vita e le attività di sussistenza del periodo nuragico.

Gli incontri, della durata di 90 minuti ciascuno, si terranno sabato 13 giugno e sabato 4 luglio dalle ore 18.00 presso il Parco archeologico “Genna Maria” - Villanovaforru.

Il costo totale delle due lezioni è di 40 euro. Il numero massimo di partecipanti è venti (20).

Modalità di iscrizione e pagamento:

• Presso il Museo Civico Archeologico “Genna Maria”, piazza Costituzione 4 (070-9300050) o tramite mail a: turismoinmarmilla@gmail.com

• Tramite bonifico bancario versando in unica soluzione la quota prevista sull’IBAN: IT09X0101543970000000023205 intestato a “Turismo in Marmilla soc. coop” ed inserendo come casuale “Incontri all’aperto sulla civiltà nuragica” oppure contattare gli amministratori stessi direttamente su questa pagina.

Programma

INCONTRO 1 - ORIGINI E SVILUPPO DELLA CIVILTA’ NURAGICA

L’inizio della civiltà nuragica si colloca, secondo i recenti studi, nel momento iniziale del Bronzo Medio (XVII sec. a.C.) nell’ambito della fase di Sa Turricula, ma è durante la fase piena del Bronzo Medio (XVI-XV sec. a.C.) che si registrano, con maggior frequenza, i documenti di cultura materiale della facies di San Cosimo che attestano la costruzione di strutture di tipo ciclopico quali i nuraghi a corridoio e le tombe dei giganti. Tra il XIV e XIII sec. a.C. il modello nuragico si sviluppa in tutto il territorio insulare, dalle montagne alle pianure, dalle coste alle piccole isole: il paesaggio viene costellato da migliaia di torri attorno alle quali vengono edificati, talvolta, piccoli villaggi di capanne. L’architettura nuragica è ora caratterizzata dal nuraghe semplice e complesso, dalle tombe monumentali note come tombe dei giganti e da edifici per la conservazione dell’acqua noti come “pozzi sacri”. A questa fase si riferiscono anche i contatti con gruppi di mercanti provenienti dalle coste levantine che portano con sé prodotti esotici come lingotti di rame, oggetti in avorio e raffinate ceramiche micenee. La cultura materiale locale è caratterizzata da semplici ceramiche per la produzione e la consumazione di cibi.

INCONTRO 2 - FINE DELL’ETA’ NURAGICA E FASE POST-NURAGICA

Allo scadere del II millennio, durante il Bronzo Finale (XII-X sec. a.C.), si esaurisce l’impeto costruttivo che aveva caratterizzato l’epoca precedente. Questa fase è caratterizzata da una produzione ceramica che mostra motivi decorativi pre-geometrici che preannunciano la successiva fase della prima età del Ferro nota come età Geometrica (X-VIII sec. a.C.). In questo momento si assiste ad un radicale cambio culturale: inizia la produzione figurata in bronzo e la scultura a tutto tondo. È a quest’epoca che riferiamo, infatti, la produzione dei bronzetti, della statuaria di Monte Prama e dei modellini di nuraghe. I monumenti nuragici vengono investiti dai segni del sacro con la realizzazione di altari e vasche cultuali attorno ai quali vengono deposte offerte votive.

Gli abitati subiscono un improvviso incremento e si sviluppa un particolare edificio civile noto come casa a corte con al suo interno la consueta rotonda con bacile. È un periodo di intensi scambi con le coste tirreniche dell’Italia, manufatti sardi sono attestati sia nell’oriente che nell’occidente mediterraneo.

Per informazioni telefonare al numero 070/9300050


     

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