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Dimorare. Arte Sementi e Grani a Villanovaforru - 28 settembre/17 novembre 2019
Inserita il 21/09/2019 - 13:05:44

DIMORARE. Arte Sementi e Grani a Villanovaforru. A cura di Carmelo Cipriani.
Dimorare è un progetto che prende ispirazione dalle molteplici riflessioni filosofiche sulla natura dell’artista Joseph Beuys, con il quale vogliamo confrontarci per aprire un dibattito e riappropriarci dei valori della cultura sui grani Italiani/europei in rapporto al consolidarsi della colonizzazione globale: Cina, Stati Uniti, India ecc…Un pensiero che nell’immaginario collettivo deve essere oltre l’arte. Punto focale e tema portante di questa mostra è la raffigurazione del ciclo della vita rappresentato dalla coltivazione del grano per mano dell’uomo che costituisce uno dei temi più cari all’arte occidentale. Scrive il curatore Carmelo Cipriani: il grano come nutrimento, emanazione del Sole e oro della terra, forma stessa della vita. Nel corso dei millenni decine sono state le opere d’arte ad esso dedicate. Tra le ultime in ordine di tempo: Svecciatoio per la fame nel mondo di Joseph Beuys: una vecchia macchina agricola in cui il grano è selezionato dopo il raccolto, ripartendo i chicchi in sette cassetti diversi, tanti quanti i giorni della genesi. L’opera, rimasta incompiuta per la morte dell’artista, è perfettamente inserita nel più ampio progetto beuysiano di sensibilizzazione ambientale e pone in evidenza i molteplici valori simbolici del grano, assumendolo ad archetipo della creazione/produzione. A questo binomio, centrale nella poetica dell’artista tedesco, è dedicata la mostra “Dimorare”(titolo scelto quale risultato di una sovrapposizione consequenziale dei concetti di vita, abitazione, radicamento e comunità), sponsorizzato e voluto dal Comune di Villanovaforru e organizzata dall’Associazione Culturale Aequamente ed ospitata nel Museo Archeologico ubicato presso l’ex Monte Granatico di Villanovaforru, pregevole esempio di edilizia civile in Sardegna. Un luogo altamente significativo per la storia della città (in esso si conservano i reperti rinvenuti nel villaggio nuragico Genna Maria), che proprio nel grano ha condensato la sua ricchezza e la sua storia. Duplicità quella tra creazione e produzione riecheggiata dal percorso che da un lato, attraverso l’architettura, rinvia al grano quale specificità produttiva del luogo, dotata di un precipuo potenziale economico e sociale, dall’altro, mediante le opere esposte, ne esalta il valore puramente spirituale, aprendo la riflessione alternativamente alla dimensione mitica e a quella esistenziale. A quest’ultima rimandano, ad esempio, le opere pittoriche di Pamela Napoletano che metaforizza il grano in un flusso variopinto che attraversa le figure rendendone visibile il portato memoriale.II ciclo della vita è anche il tema scelto da Karin Maria Pfeifer che nel grano-nutrimento vede lo strumento attraverso cui si attuano crescita, cambiamento e progresso. Tre donne si mostrano nella loro graduale maturazione. Alla figura della donna quale generatrice di vita sono rivolti anche i lavori di Evita Andujar. Pittrice dalla figurazione sensibile edelicata, sceglie i suoi modelli dall’umanità che la circonda, all’esistenza quotidiana, esaltandoli attraverso sapienti impasti di luce e colore il lavoro di Helen Broms Sandberg. Una grande foto riproduce le fattezze dell’antica divinità con il volto in primo piano coronato da grano e papaveri, suoi tradizionali attributi, rispettivamente simbolo di vita. Una duplicità esistenziale che connota ogni essere umano.


     

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